6.3. Testimonianze

 

Alcune delle cose più fastidiose con cui ci si può scontrare all'atto di un incontro ravvicinato del 3° tipo con un retrocomputer sono la polvere, lo sporco nero e putrido, il "giallore" ed i circuiti incrostati.

Dopo aver applicato alcuni suggerimenti letti qui nella FAQ, che hanno sortito il loro effetto ma che mi hanno fatto venire i muscoli di Stallone, ho avuto la fortuna di incontrare(per caso) in ferramenta una tipologia di prodotti chiamati comunemente "sgrassanti" che hanno risolto tutti i miei problemi. Tali prodotti hanno infatti il compito ingrato di "uccidere" velocemente e senza fatica il "marciume"... ma anche di mangiarsi le vostre mani se non utilizzate i guanti! :) Io uso in particolare 100 USI della ? il quale è un prodotto estremamente concentrato che (teoricamente) và diluito in acqua per pulire tantissime cose.

Sui retrocomputers io lo utilizzo per i seguenti scopi:

  1. Pulizia dei case

    • Istruzioni

      Diluire il prodotto con nessuna o pochissima acqua, prendere uno spazzolino da denti (non il vostro altrimenti al successivo utilizzo i cari dentini diventerebbero trasparenti, al più prendete quello della dentiera del nonno :]] ), bagnatelo con "cotanta" sostanza e "spazzolate" il retrocomputer, vedrete che lo sporco si dissolverà in un niente... nel caso in cui il nemico dovesse essere un pò insistente, usate il prodotto allo stato puro e lasciatelo agire per un pò (non troppo altrimenti a volte si toglie il colore). In entrambe le situazioni risciacquate più volte con acqua. Il prodotto è riapplicabile a piacimento ed è utile anche per ridurre il giallo delle plastiche.

    • Avvertenze

      Agire con cautela sui case metallici perchè può staccarsi la vernice o possono apparire macchie bianche; se non siete sicuri, agite su una parte non visibile del "mostriciattolo" per verificare alcuni eventuali effetti nefandi! Ricordate che quando trovate un retrocomputer non è detto che nell'arco della vostra vita ne ritroverete uno identico! ;)

  2. Pulizia delle tastiere

    Croce e delizia di un buon retrocomputerista è la pulizia delle tastiere.

    Molti usano smontarle tasto per tasto, altri lavarle con alcool, altri ancora le lasciano così come sono pur di non fare questo ingrato lavoro. Io ho risolto il problema utilizzando il prodotto di cui sopra in questa maniera:

    Prendo un pennellino ( quelli per dipingere, con setola molto morbida ) lo intingo nel prodotto allo stato puro, "strizzo" il più possibile tale pennellino e poi lo comincio a passare sui tasti. E' importante stare attenti a non far scolare sostanze nei circuiti, e di intingere/strizzare ogni tre-quattro tasti il pennellino nel prodotto. Dopo aver passato "l'ammazza sporco" su tutta la tastiera, lascio agire un paio di minuti. Allo scadere di tale limite di tempo, prendo uno straccio morbido e lo passo insistentemente più volte sulla tastiera per rimuovere il "mangiatore di mani". Infine lavo per bene il pennellino, lo strizzo e lo passo sui (e tra i) tasti senza far colare acqua; per magia lo sporco sparirà velocemente! Asciugo il tutto con un panno morbido. Questo metodo funziona su quasi tutte le tastiere, è indolore se si seguono attentamente le istruzioni. Nel giro di dieci minuti i "mostri" sono più belli di quando sono usciti dal negozio anni e anni e anni e anni e anni e anni fa! ;)

  3. Pulizia dei circuiti

    • Qui non si utilizza lo sgrassante, altrimenti sono cavoli amari! ;) Bando alle ciance! Una delle cose più importanti quando si ripara un retrocomputer è sicuramente preservare le parti elettroniche.

      Il mio metodo di pulizia quando i suddetti retrocircuiti sono "incrostati", è di rimuovere quanti più circuiti integrati "zoccolati" possibile e pulire il tutto con un pennello a setole grosse intinto nell'alcool. Il vantaggio è che tale sostanza asciuga presto e se non cosparsa in quantità industriali non arreca danni.

    • Le solite avvertenze

      • State attenti alle parti in plastica che possono opacizzarsi

      • Evitare di cospargere di alcool le EPROM et similia ( Leggi: "scarrafoni" con tante zampette e con una finestrella sul dorso :] )

      • Se il circuito è cosparso di vernici trasparenti, il tutto potrebbe diventare appiccicoso e creare inconvenienti successivi, è quindi bene verificare prima di procedere!

      • Se non è il vostro giorno fortunato... lasciate perdere e dedicatevi domani a questa operazione! ;)

 
-- Angelo Fonzeca  

 

Scusate l'intrusione, ma forse posso essere d'aiuto a qualcuno.

Io di solito utilizzo del semplice dentifricio alla menta del tipo non granuloso... i risultati sono ottimi. L'idea mi è venuta odorando un prodotto della CellularLine: si tratta di una bomboletta bianca con il logo rosso che spruzza una sostanza in tutto e per tutto simile al dentifricio. Non trovandola in giro (me l'aveva mostrata un amico che lavora in un centro assistenza) ho fatto da me. ;-)

Un mio amico inoltre mi ha consigliato di provare una miscela composta da 9 parti di acqua tiepida e 1 parte di candeggina... mi ha assicurato che scrosta la qualsiasi, ma ancora non ho provato.

Da tenere in considerazione che quando voglio pulire qualcosa il 99% delle volte lo "faccio a pezzi", poi inizio a sgrassare/pulire/lucidare pezzo per pezzo e infine rimonto.

Alla fine i risultati sono ottimi!

 
-- Lupin III  

 

Eh, sì, qui vi ci vuole il tocco femminile... :-)

Metodo sicuro e non aggressivo: dopo aver dato *comunque* una passata allo sporco più volatile con un pennello morbido, una soffiata con la bomboletta d'aria compressa se necessario...

Poi, sia con plastiche montate che smontate, prendete un panno in microfibra di quelli buoni trattato a dovere (fatto bollire dieci minuti in pentola prima del primo utilizzo) bagnato solo con acqua e ben strizzato, SENZA detergenti, e lo passate come una spugna. Vi assicuro, che lo sporco viene assorbito dal panno, e non si corrompe nulla, non usando alcun detersivo.

I panni in microfibra hanno una lavorazione e una composizione tali che sono le fibre ad attaccare lo sporco. Quelli dozzinali da supermercato, sono solitamente composti al 95% di poliestere e 5% di poliammide, in quelli migliori è più alta la percentuale di poliammide (fino al 30%).

Per ripulirli, subito a mollo e ribollitura senza candeggianti né ammorbidenti, al massimo usando comune sapone da bucato.

Il costo, anni fa arrivava alle 35mila lire per uno straccetto di 30x30 cm, adesso si è ridimensionato, per i migliori, sulle 18-20mila al dettaglio, ma ne vale la pena.

 
-- Vipera.