Chapter 23. C64


		     21 Aprile 1999 - Giuseppe Gigante

Come promesso, ecco l'evaporante storia di come, in 15 giorni di fatica, ho
guarito il buon vecchio C=64 e guadagnato un sacco di amici.

Abbiate tanta pazienza, e un briciolo di comprensione, ma vedrete che la
storia è godibilissima, divertentissima, e persino romantica.

Buona lettura!!!

16 gennaio 1999, A casa mia.

Noia, noia e noia; ho terminato il corso di Analisi I, e lo studio prende
solo 6 ore della mia giornata, fuori le nuvole richiudono gli ultimi
bagliori del sole morente in una cappa alabastrata, ed un profondo senso di
malinconia pervade il mio animo.
Ricordi sepolti riemergono come meduse iridescenti dagli abissi della mia
memoria, e tra essi uno si stampa a fuoco nel cerebro ottenebrato dalla
rimembranza (non chiedetemi cosa vuol dire, l'ho letto da qualche parte,
D'Annunzio credo), il simbolo della mia fanciullezza telematica, il
Commodore 64.

Improvvisamente mi risveglio dal torpore, filo come un razzo nella sala, e,
celato da un'anta ricompare ai miei occhi il mio vecchio compagno
d'avventura.

Dormiva lì da 4-5 anni, privo d'alimentatore e con i floppy sparpagliati
quì e lì nella scansia; a fianco impilato come una fetta di prosciutto il
drive 1541/II, anch'esso impolverato ed imbrattato da un pennarello rosso.

L'alimentatore originale del C=64 era bruciato durante una partita a
Carovana F1, senza un gemito nè un lamento; e credo che fosse la morte che
esso desiderava, improvvisa e senza agonia, ma di certo quella che mi ha
lasciato più sgomento; era un'estate di 5 anni fa, ed ora il ritorno era
giunto.

Apro con un cacciavite la scatoletta di plastica che richiudeva il gruppo
trasformatore - alimentatore (il C=64 necessitava di due tensioni, una
alternata e una continua), ed, il contatto con una materia rigida e
traslucida mi ragguaglia che l'intero sistema è annegato in resina.

Urlo di disperazione, rabbia, sgomento, delusione, barlume di speranza,
gioia, grande idea!!!
Piombo con impeto nello studio, artiglio con scatto felino uno zaino e
ficco a forza il C=64, l'alimentatore perduto, il drive 1541/II con
relativa power supply, e con fare marziale, balzo sul mio Califfo Giò blu
(pure lui molto retrò) e, affrontando le curve col piglio del miglior
Agostini, mi dirigo verso la casa di Valerio, valente radioamatore ed
elettronico come me (lui titolato però)
Poggiamo tutto sul banco di lavoro e iniziamo l'autopsia; lo scatolotto
malefico è completamente sigillato, e quindi per riuscire a capire qualcosa
dobbiamo penare come dannati.
Becco Bunsen, scalpelli, persino un Black&Decker ci aitano nell'ardua
tenzone, che alfin ci vede vincitori; le due parti sono libere dalla resina
che li opprimevano (e noi, mezzi intossicati dalle crasse esalazioni del
composto polimerico combusto, barcolliamo verso la porta).

17 gennaio 1999, 10.45 all'incirca, casa di Valerio

Piccolo contrattempo per me; repentinamente il "Tuono Blu", chiamato così
per l'inconfondibile rumore dello scarico, cagionato dalla famosa
"carburazione maggiorata", decide di prendersi una pausa proprio nel mezzo
di un incrocio, con inerente baccano da traffico congestionato.
Spinto a forza sul ciglio della strada, e, sostituita subitaneamente la
candela, il poderoso ciclomotore riprende, tra fumo e fragore, la sua
rapida corsa verso il capezzale del C=64.
Spalanco la porta della Cantina- Laboratorio e Valerio mi accoglie in tal
guisa:

V: Credevo che il trasformatore si sia rotto, ma non è quello; vedi, è il
cavo che cortocircuitando ha bruciato tutto!

G: P@#§, i mo? (Traduco: Poffare!!! Ed ora come facciamo)

V: Ci ricaviamo lo schema elettrico e ce ne costruiamo uno.

G: Non è più semplice trovarne uno usato?

V: Fai un po' tu!!!

Morale: Ci ricaviamo con fatica lo schema elettrico (se volete ve lo
passo),e montiamo il tutto.

Temporaneamente alloggiata l'unità sostitutiva in un comodo box in cartone,
colleghiamo il 64 ad un TV e diamo corrente: niente
Controllo tutti i collegamenti, saldature, viti, condensatori ecc... ecc...
niente, niente, niente: solo il buio del triniton ed il silenzio dei suoi
altoparlanti.
Udivo solamente il pulsare delle vene nelle mie orecchie, e non provavo
dolore.
Deluso, amareggiato, ed oppresso dell'idea che non fosse l'odiato
trasformatore, ma il buon C=64 ad aver raggiunto il suo creatore e la
Commodore, lasciai che una lacrima piccola come la quantità della Ram
disponibile (31kb) scendesse dal mio occhio sinistro.
Mi voltai, sperando che il 64 ripartisse, mi voltai, nulla; solo un'odioso
45 troneggiava beffardo sul monoscopio.
In preda ad un raptus folle spensi e riaccesi l'interruttore del 64,
ottenendo un flash sul TV e nel mio cervello: non spensi e riaccesi ma
ACCESI E SPENSI.
Il 64 partì di colpo, come era solito fare, dichiarava tutti i suoi 31k
liberi e il cursore azzurro chiaro lampeggiava in campo blu.
Accesi il 1541/II, misi un floppy e digitai Load "$",8 per ottenere il dir,
ma un file not found gelò il sangue nelle mie vene.
"Sarà il floppy smagnetizzato" Dissi, mentendo a me stesso, ma anche col
Geos 1.5 il risulato era il medesimo.
Aprimmo il drive, pulimmo la testina, nulla, era andato.
Senza unità di massa il C=64 era una vecchia Isotta Fraschini senza ruote,
buono solo ad essere programmato per poi dimenticare tutto allo spegnimento
del sistema, peccato.
Finisce qui? No, la storia continua.

20/01/1999 pomeriggio.

Vado da un barista, che aveva il C=64 e lo utilizzava per il Totocalcio, e
gli chiedo di vendermi il drive 1541; accetta, ma passano i giorni,e lui
non trova il drive in questione, forse seppellito nel box, oppure dato al
nipotino, oppure...

Primi di Febbraio

Il barman nicchia, dice che lo porterà, ma quando?
Nel frattempo un mio amico, ex Commodorista, Ex Amighista, Ex dipendente e
ora titolare, mi fornisce il nome di un ragazzo, Guglielmo che forse mi può
aiutare.
Indovinate un po'? NIENTE, ma comprende le mie ragioni ed mi mette in
contatto con il gruppo AGI, non serve alla mia causa, però da quel momento
in poi la mia vita è combiata.

12/02/1999

Nulla, il barman si è pure ammalato, e per fatti miei vado dal mio
rivenditore di cellulari di fiducia (mio coetaneo), e parlando del più e
del meno, il discorso cade sul drive rotto; guarda caso lui ne ha uno e
decide di vendermelo per 25.000 £ accetto et voilà, il C=64 è completo!
(manca ancora il Joystick e il datacassette).

23/02/1999

Per una serie impressionante di coincidenze (A qualcuno lassù pinga di
noi), sul treno che mi riporta a casa, incontro un tizio che attacca a
parlare con una mia amica di oroscopi, predizioni ecc... ecc...
Di questo a me non pinga (che bell'espressione), ma Cristina insiste nel
presentarmelo e quindi... però non è antipatico, e guarda caso scopro che
anche lui ha un Commodore 64 ed una 1541 rotta; in breve mi passa i manuali
del C=64, il datacassette, e il joystick.

Fantastico, grandioso, mitico, dopo tanto penare il 64 è lì, sulla
scrivania, a fianco dell' A500 e fra poco del 1200, bootando il Geos e
commuovendomi quando rileggo le righe che ho vergato con la pargoletta mano
ben 14 anni fa, lamentandomi di aver difficoltà nel comprendere l'inglese e
nel desiderare la versione 1.3 (ah, beata ingenuità).

E questa è la storia della rinascita del mio C=64